Monte Petrano

Il meraviglioso altopiano nel cuore dell'Appennino pesarese

Il Monte Petrano è un luogo dalle caratteristiche uniche all'interno del variegato panorama appenninico, che si distingue dalle vette circostanti che pure lo sovrastano in altezza e, da un certo punto di vista, pure in notorietà. Il tratto saliente di questa montagna, infatti, è quello di essere un vastissimo altopiano con una quota altimetrica superiore ai mille metri (la vetta è posta a quota 1162 sul singolare rilievo della Rocchetta, mentre l'immensa distesa dei prati sommitali si trova a circa 1100 metri), dotato di una vista panoramica eccezionale su tutti 4 i lati.

La colonia "Casa Estiva Padre Damiani" del Monte Petrano con sullo il Monte Acuto Dalla vetta del Monte Petrano si possono ammirare, in successione, il massiccio del Catria volgendosi verso sud-est, con l'aspra sagoma del Monte Acuto in primo piano, l'irregolare susseguirsi di cime interamente ricoperte di boschi verso sud-ovest, in direzione del confine con l'Umbria segnato dall'inconfondibile profilo rettilineo delle Serre di Burano, il gruppo montuoso del Nerone a nord-ovest, in primo piano, con sullo sfondo i rilievi più lontani del Carpegna, di Sasso Simone e dell'Alpe della Luna, mentre in direzione nord-est si individuano la Gola del Furlo in primo piano e, sullo sfondo, la lunga linea della costa adriatica, dalla riviera romagnola al Monte Conero.

Oltre alle notevoli viste panoramiche, il particolare ambiente naturale del Monte Petrano regala anche altre meraviglie ai visitatori, tra cui non si può non menzionare la spettacolare fioritura che avviene nei mesi primaverili, con i famosi narcisi che punteggiano di bianco i verdi prati, accompagnati dal giallo, viola e blu delle altre specie, in particolare orchidee, violette e nontiscordardime.

Il complesso montuoso del Petrano è ben delimitato rispetto ai vicini massicci del Catria e del Nerone, separato da essi dalle profonde valli del Burano e del Bosso, ed è particolarmente indicato per la pratica di attività all'aria aperta, tra cui spicca l'escursionismo, con una rete sentieristica che, favorita anche dalla recente manutenzione che ha restituito agli appassionati la fruibilità dei percorsi, permette di scoprire le interessanti pendici della montagna, luoghi selvaggi ed impervi che non ci si aspetterebbe di attraversare per raggiungere il dolce profilo che caratterizza i prati sommitali.

Gli ampi prati sul Monte Petrano, con il Monte Nerone sullo sfondo La conformazione del tutto particolare di questa montagna permette, inoltre, la pratica di altre attività sportive che trovano in questo luogo un ambiente perfetto per il proprio svolgimento, ovvero lo sci di fondo nella stagione invernale, grazie alle ampie distese pianeggianti ed all'innevamento abbastanza costante garantito dall'elevata quota altimetrica, nonché un gruppo di discipline sportive basate sull'utilizzo di aquiloni da trazione, come il Kite Buggying ed il Kite Landsurfing, favorite dai forti venti che soffiano molto frequentemente sull'altopiano.

Il Monte Petrano è anche un luogo ideale per i viaggiatori in camper, con la presenza tra l'altro di una apposita area attrezzata, attiva nella stagione estiva da giugno a settembre, dotata di servizi essenziali quali docce, pozzetto di scarico, prese di corrente, rifornimento idrico e zona per barbecue. Nella zona sommitale sono presenti anche altre strutture turistiche, anch'esse aperte esclusivamente nella stagione estiva, ovvero un albergo e due bar/ristoranti.

Nel versante nord della montagna, quello che si affaccia su Cagli, si trovano infine un piccolo insediamento costituito da villette private, per lo più utilizzate come seconde case a scopo turistico, ed una colonia estiva, la "Casa Montana Padre Damiani".

Siete amanti della natura, della vita all'aria aperta e desiderate scoprire un luogo non troppo "rinomato" ma dotato di bellezze da riscoprire e viste panoramiche in cui perdersi? In tal caso il Monte Petrano è sicuramente una meta che fa per voi, non ne rimarrete delusi!





Le strade di accesso al Monte Petrano


Il Monte Petrano, anche a causa delle numerose strutture presenti nella zona sommitale, è servito da una viabilità che permette di raggiungere tranquillamente gli ampi prati circostanti la vetta con qualsiasi mezzo di trasporto.

Le strade che conducono sulla montagna sono ben 3, tuttavia è bene tenere a mente che soltanto una, quella principale che sale da Cagli, è percorribile in sicurezza, mentre la seconda, che si trova sull'altro versante, versa in condizioni di scarsa manutenzione alternando tratti ancora asfaltati a porzioni in cui il fondo è oramai completamente sterrato, e la terza, che un tempo permetteva di salire da Palcano attraversando le pendici della vetta secondaria denominata La Roccaccia, è oramai chiusa e recintata nella parte finale, risultando essere al giorno d'oggi poco più di un sentiero.

Scendendo nel dettaglio, la strada di accesso principale è la provinciale 54 che parte proprio dal centro di Cagli, nei pressi del famoso torrione, e si sviluppa lungo 10km di tornanti all'interno dei boschi che ricoprono le pendici settentrionali del Petrano, con aperture panoramiche (belle le viste sul dirimpettaio Monte Nerone) nei due chilometri finali, quando si sbuca sui prati sommitali.

La strada è in buone condizioni, anche a causa del passaggio del Giro d'Italia del centenario, nel 2009, che nella sua tappa più dura ha visto proprio nel Monte Petrano la località scelta per l'arrivo. Oltre ad essere la via d'accesso principale al monte, quindi, la provinciale è meta piuttosto frequentata dagli appassionati delle due ruote, che hanno l'occasione di cimentarsi con un percorso piuttosto impegnativo ed appagante.

L'arrivo al Monte Petrano dalla strada secondaria che sale da Moria Le altre due strade d'accesso, invece, si sviluppano sul versante sud della montagna, quello che si affaccia verso i boscosi rilievi delle Serre di Burano, che segnano il confine con l'Umbria.

Entrambe sono raggiungibili partendo dalla strada che collega Cantiano con Pianello di Cagli, attraversando le piccole frazioni di Palcano e Moria.

L'imbocco della strada ancora transitabile (anche se è sconsigliato farlo) con mezzi motorizzati si trova a metà strada tra queste due frazioni, segnalato da un cartello turistico, ed il tracciato si snoda interamente in ambiente boschivo, risalendo il versante sud con pendenze abbastanza importanti intervallando lunghi rettilinei a stretti tornanti. Come già accennato, il fondo stradale è in pessime condizioni, l'asfalto risale a molti anni fa e in numerosi tratti è completamente scomparso, lasciando spazio a sterrato con presenza di diverse buche e passaggi sconnessi. E' ancora utilizzata soprattutto dai ciclisti e dagli appassionati di MTB, che possono affrontarne l'impegnativo percorso senza essere disturbati dal passaggio di troppe vetture a motore.

La terza via di accesso, che non è più nemmeno segnalata, parte proprio dall'abitato di Palcano, dal quale si seguono le indicazioni per la parte alta del paese, denominata Borgo.

La strada asfaltata si interrompe una volta raggiunta quest'ultima località, ma se si proseguisse lungo la strada, che ha un fondo sbrecciato molto sconnesso, si taglierebbe il versante meridionale della Roccaccia, aggirando quindi quest'anticima e raggiungendo infine i prati sommitali del Monte Petrano.

La presenza di recinzioni (per gli animali al pascolo) lungo il tracciato lascia intuire come questa vecchia via sia oramai del tutto abbandonata, con la possibilità che sia stata anche privatizzata. Il percorso non è adatto nemmeno alle bici da strada, mentre si presta ottimamente ad essere affrontato in mountain bike.





Le cime secondarie del Monte Petrano


Il Monte Petrano è indubbiamente noto per la sua singolare vetta principale, costituita da un rilievo dalle forme tondeggianti denominato La Rocchetta (altezza 1162 metri) che svetta solitario ai margini del vastissimo altopiano situato a 1100 metri di quota, ma presenta anche una serie di vette secondarie sicuramente meno note, ma comunque interessanti e degne di menzione.

Nel versante sud della montagna si trovano i rilievi secondari più importanti, tra cui spicca la formazione appuntita denominata La Roccaccia, alta 1065 metri, che deve il suo nome alla presenza, in epoca medievale, di una torre di avvistamento (oggi completamente scomparsa) che permetteva il controllo sull'intera vallata sottostante, grazie alla particolare posizione dominante. Scendendo lungo il crinale che dalla Roccaccia conduce alla valle del Burano si può apprezzare un'altra formazione che un tempo era parte del sistema difensivo, denominata Torrione (621 metri), sulla cui vetta sono ancora presenti alcuni ruderi della torre di guardia.

Sempre sul versante sud, sulla sinistra della Roccaccia, si trova la cima gemella denominata Monte Moria, più bassa di quota (848 metri) e ricoperta di boschi fin sulla vetta. Alle pendici di questa formazione montuosa sorge l'omonima frazione, uno dei pochissimi centri abitati presenti sul Petrano.

La Serra Ventosa ed il Monte Venande, con sullo sfondo le cime minori del Catria Il versante nord, quello che sovrasta la cittadina di Cagli, presenta una lunga propaggine interamente ricoperta di fitti boschi che giunge a lambire il centro abitato, lungo la quale si trovano tre vette secondarie dall'altitudine via via calante, che sono denominate Serra Ventosa (880 metri), Monte Venande (673 metri) e La Bandirola (464 metri).

Su di un fianco di questo lungo crinale si sviluppa il principale sentiero che collega Cagli con la vetta del Monte Petrano, ovvero il tratto di Sentiero Italia contrassegnato dal CAI con il numero 70.

Sul versante ovest del Petrano, nelle vicinanze del casolare abbandonato delle Smirre, si può infine apprezzare la piccola vetta del Monte Cimentino (675 metri), raggiungibile mediante una panoramica cresta che permette di apprezzare una spettacolare veduta dall'alto sulla valle del Bosso e sull'abitato di Secchiano.





Le frazioni del Monte Petrano


Se si eccettua il piccolo insediamento abitativo presente proprio sugli ampi prati che circondano la vetta principale, comunque costituito quasi esclusivamente da villette sorte a scopo turistico, il gruppo del Monte Petrano risulta essere composto da territori selvaggi, quasi interamente ricoperti di boschi, privi della presenza dell'uomo anche a quote basse, con le principali località che si incontrano soltanto nel fondovalle, lungo i corsi d'acqua del Bosso e del Burano che delimitano il territorio della montagna (Cagli, la frazione di Secchiano, Pianello di Cagli, Pontedazzo di Cantiano).

La frazione di Secchiano vista dal Monte Cimentino Le uniche eccezioni, situate sul versante sud del Petrano, sono rappresentate dalle due piccole frazioni di Palcano e Moria, posti sul fianco di due delle vette secondarie del massiccio (rispettivamente La Roccaccia e il Monte Moria).

Il paese di Moria, posto a circa 600 metri di altitudine, si presenta come un abitato dalle forme irregolari, un gruppo di case strette le une sulle altre, attraversato più volte dall'unica strada che permette di raggiungerlo e caratterizzato da stretti vicoli pedonali che consentono di raggiungere le abitazioni.

La frazione di Palcano, invece, ha una forma più allungata, arroccato sul versante della montagna a partire da una quota altimetrica di poco più di 500 metri (la parte cosiddetta Palcano Bassa), fino a raggiungere i 650 metri della parte più elevata, denominata Il Borgo.

Gli altri versanti del Monte Petrano, anche a causa della loro conformazione ripida e selvaggia, sono completamente disabitati, con le uniche costruzioni presenti rappresentate da alcuni casolari isolati, Le Smirre, Cà Baldelli e Cà San Bartolo, testimonianze di una presenza umana oggi scomparsa.